CPD, CSA e FISH PIEMONTE INVIANO ALL'ASSESSORE ALLA SANITÀ
DELLA REGIONE PIEMONTE LA RICHIESTA DI RITIRO IMMEDIATO
DELLE DELIBERE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 26/2013 E 5/2014
CHE SMANTELLANO IL SISTEMA DELLE CURE DOMICILIARI
PER I SOGGETTI COLPITI DA PATOLOGIE E/O HANDICAP
GRAVEMENTE INVALIDANTE E NON AUTOSUFFICIENZA
Le organizzazioni Cpd, Consulta per le persone in difficoltà – Csa, Coordinamento sanità
e assistenza fra i movimenti di base e Fish Piemonte, Federazione italiana per il
superamento dell'handicap, alle quali aderiscono oltre un centinaio di associazioni
impegnate nella tutela delle fasce deboli della popolazione e nella promozione dei diritti,
hanno inviato all'Assessore alla sanità della Regione Piemonte, Ugo Cavallera, la richiesta
ufficiale di un incontro urgente in merito alla questione delle prestazioni socio-sanitarie
domiciliari e, nel frattempo, del «ritiro delle deliberazioni n. 26/2013 e 5/2014 i cui
provvedimenti costituiscono atti ‘sicuramente lesivi del diritto alle cure delle persone non
autosufficienti’, come rilevato anche dall’Anci Piemonte».
Nella missiva inviata all'Assessore Cavallera, le associazioni ribadiscono che rientrano
pienamente nei Lea – Livelli essenziali di assistenza, e che quindi sono diritti pienamente ed
immediatamente esigibili, le prestazioni socio-sanitarie domiciliari per le persone con
disabilità fisica e/o sensoriale grave comportante non autosufficienza, per gli anziani malati
cronici non autosufficienti, i soggetti colpiti dal morbo di Alzheimer e altri tipi di demenza
senile e le persone con disabilità intellettiva grave e gravi disturbi psichiatrici. L'assegno di
cura non comprende quindi solo prestazioni erogate dall'Oss - Operatore socio sanitario, ma
anche l'intervento dell'assistente personale e/o del familiare che assuma funzioni di cura.
Pertanto, precisano le tre organizzazioni nel testo inviato all'Assessore:
«È competenza del Servizio sanitario la cura, anche a domicilio, dei portatori di malattie
croniche e di disabilità che comportino la non autosufficienza e l’impossibilità di svolgere
autonomamente le funzioni indispensabili alla loro sopravvivenza». Questo principio è stato
anche ribadito dalla sentenza n. 326/2013 del Tar del Piemonte.
Con le delibere 26/2013 e 5/2014, che classificano illegittimamente le prestazioni socio-
sanitarie fra gli extra Lea, fanno notare le associazioni, «la Giunta regionale invece
trasferisce all’ambito socio assistenziale l’onere e la titolarità degli interventi domiciliari
socio-sanitari rendendo le prestazioni discrezionali». In pratica, «viene stravolto il
principio affermato nelle normative nazionali sulla competenza del Servizio sanitario
nazionale rispetto alla presa in carico ed alla continuità delle cure senza limiti di durata»
per i soggetti colpiti da handicap invalidante grave e/o da patologie e non autosufficienza.
Cpd – Consulta per le persone in difficoltà
Csa – Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base
Fish Piemonte – Federazione italiana per il superamento dell'handicap